IL VASO DI PANDORA

20.12.22

Quella volta in cui fui accusata da mia madre di stupro

Ciao a tutti amici!


Oggi vi voglio raccontare di quella volta in cui mia madre (quella santa donna) mi accusò di violenza sessuale (o stupro in gergo comunicativo).






Tutto ebbe inizio nella primavera del 2022 quando un pomeriggio io e mia madre ci dirigemmo verso lo studio della ginecologa per fare una visita un po' più approfondita per quanto riguarda il mio ciclo invalidante.

Passate dal CUP per pagare la visita, veniamo chiamate dalla ginecologa in persona che ci disse che possiamo entrare per poter iniziare la visita.

Varcata la soglia del suo studio medico, la ginecologa mi ha chiesto se ho mai avuto rapporti sessuali o meno ma non perché a lei interessasse la cosa ma voleva saperlo solo perché voleva sapere come comportarsi con l'ecografia, ovvero di farmela interna o esterna.

Ho ceduto alla sua domanda e ho risposto affermativamente e quindi lei mi ha detto di prepararmi per l'ecografia interna.

Quando mia madre ha sentito la fatidica domanda della ginecologa e la mia risposta affermativa ad essa, lei come tutte le volte che vuole prendersela con me si tiene il tutto dentro e la ramanzina o sfuriata me la fa a casa senza neanche lasciarmi proferire parola e spiegarle come stanno realmente le cose.

Infatti è proprio questo che è successo a me una volta finita la visita per poi dirigersi verso casa dove lei si è scatenata come una furia spiegandomi per l'appunto per filo e per segno come avviene uno stupro senza lasciarmi proferire parola come il suo solito.

Anche se lei si era incazzata come una bestia per una cosa normalissima come il fatto che sua figlia ha avuto rapporti sessuali consensuali come ogni ragazza della sua età.

Il tutto condito con lei che mi ha letteralmente minacciata con una faccia schifata nei miei confronti, dicendomi che se continuerai a portarmi ragazzi in casa per fare sesso io ti ci butto fuori casa.

Io che non ho mai portato nessuno in casa perché so come lei avrebbe reagito e anche perché vivere con una madre che a malapena mi da la possibilità di respirare.

P.S. Durante la visita la ginecologa mia ha parlato anche della pillola contraccettiva, cosa che mia madre e neanche mio padre non mi volevano far prendere perché hanno sentito a destra e a manca che potrebbe distruggermi di tutto dentro di me poiché è così che ha detto Zia Pina l'amica di Romario del terzo piano.

Quindi io non ho più litigato con mia madre su questo argomento, e per questo motivo ho preso il telefono e ho mandato una mail al mio medico curante comunicandogli che voglio un'impegnativa per il ginecologo.

Il giorno dopo mi arriva risposta via mail, apro e vedo la ricetta pronta per essere stampata.

Nel pomeriggio dello stesso giorno mi dirigo verso l'ASL del mio paesino con la mia bella impegnativa stampata e ho chiesto al CUP che voglio fissare una visita ginecologica con la dottoressa tal dei tali per il giorno prestabilito.

Arrivata al giorno della visita, prendo su mio cugino che mi ha accompagnata nell'ospedale dove la visita si sarebbe tenuta.

Finita la visita, la ginecologa mi ha prescritto tranquillamente la pillola poiché (parole sue) si fida più di me che di lei.

Ora mia madre non può più dirmi nulla sul fatto che io assuma la pillola perché me la pago con i soldi che guadagno col misero lavoro che faccio.

Morale della favola: Se anche voi vi trovate in una situazione simile alla mia e avete anche le possibilità economiche di farlo, dovete fare tutto alle loro spalle e se scoprono potete dire loro semplicemente che avete fatto tutto coi vostri soldi e che quindi non hanno nulla da ridirvi.
Pubblicato da: Pandora alle 12:13 PM
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Labels: ginecologo, stupro, violenza sessuale, visita ginecologica

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